Torino. Palazzo Madama, Robert Wilson

 

Robert Wilson

 

Torino
Palazzo Madama


Robert Wilson
Ritratti a Palazzo Madama

20 settembre 2012 – 6 gennaio 2013

www.palazzomadamatorino.it


Il ritratto rappresenta uno dei generi più antichi e più affascinanti della storia dell’arte. Le tappe della sua evoluzione documentano attraverso i secoli la diversa posizione dell’uomo in rapporto al mondo che lo circonda, il suo posto nella società, la sua capacità di lasciare traccia della propria individualità.

In occasione del Prix Italia ed in collaborazione con la RAI, Palazzo Madama presenta nelle sale al primo piano nobile una mostra ideata da Robert Wilson – una delle figure più rilevanti dell’arte contemporanea - che fa perno sui suoi celebri video ritratti in cui personaggi famosi quali Brad Pitt e Isabella Rossellini, Carolina di Monaco e Jeanne Moreau, si alternano a personaggi sconosciuti, una pantera nera, un porcospino e una famiglia di gufi bianchi. Il progetto - curato da ChangePerformingArts che da anni supporta la produzione artistica di Wilson in tutto il mondo - nasce dalla creativa collaborazione con la Fondazione Torino Musei, che coglie questa occasione per esporre alcune delle opere più significative della sua collezione.

La mostra assume così la forma di un percorso attraverso le sale del piano nobile di Palazzo Madama, dove alcune opere selezionate da Wilson nelle collezioni dei Musei Civici torinesi fanno da commento e contrappunto ai suoi video ritratti, suscitando ora curiosità, ora sorpresa, suggestioni e connessioni, creando una originale esperienza sospesa tra gioco, teatro e sogno. Le musiche di Bach e Glenn Gould, di Tom Waits e Lou Reed creano un tappeto sonoro per ogni ritratto, realizzato come una sequenza di fotogrammi in cui i personaggi sembrano immobili, ma poi basta un battito di ciglia, un piccolo movimento, per cambiare improvvisamente la percezione del ritratto e sorprendere l’osservatore.

“Credo che queste opere – ribadisce l’artista – possano essere viste in numerose situazioni: in un museo, alla fermata della metropolitana, mentre si è in coda all’aeroporto. Potrebbero essere sul quadrante di un orologio da polso, in televisione, oppure un’immagine nella vostra casa, appese a una parete. Possono essere nella cornice di un camino, al posto del fuoco. Su una parete di casa, come una finestra, una finestra che ci mostra un altro mondo. È qualcosa di molto personale. Si tratta di un documento del nostro tempo. Sono ciò che io chiamo ritratti”.


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