Catanzaro, Fondazione Rocco Guglielmo, Corpo elettronico

Matteo Basilè

 

Catanzaro
Complesso Monumentale del San Giovanni
Corpo Elettronico
11 febbraio – 25 aprile 2012

www.fondazioneroccoguglielmo.it

www.corpoelettronico.it

 

 

CORPO ELETTRONICO

Una grande mostra (a cura di Gianluca Marziani e Andrea La Porta) con sedici realtà artistiche italiane che si muovono tra video, cinema digitale e processi installativi. Corpo Elettronico svela immaginari che coniugano arte e scienza, tecnologia e realtà, sperimentazione e documento, approfondendo linguaggi e tematiche di rilevante attualità e complessa natura concettuale.

 

STORIA E POSIZIONAMENTO DEL VIDEO

La vera storia del video comincia dopo il 1965, anno fatidico in cui la Sony lancia sul mercato statunitense il “portapak” (videoregistratore portatile con telecamera), diffuso poi in tutto il mondo a partire dal 1967. Due gli artisti che riescono subito ad appropriarsene: Nam June Paik, grazie a una sovvenzione della Fondazione Rockfeller, e Les Levine. I primi video realizzati dai due sono emblematici perché indicano le differenti direzioni su cui si avvierà poi il video: pura sperimentazione linguistica o ricerca linguistica abbinata a preoccupazioni documentarie. Il video, che ancora oggi, a circa cinquant’anni dalla sua nascita, fa discutere e divide le opinioni tanto dei teorici quanto degli stessi operatori, è un medium particolare, poliedrico per natura, impossibile da definire in termini univoci. Nato dall’incrocio di scienza, tecnologia e comunicazione, è un mezzo di potere ma anche di resistenza al potere; incarna uno strumento di controllo ma produce anche informazione; è un “processo” ma è anche un “prodotto”; designa uno strumento ma anche delle pratiche tra loro diversificate; si avvale di materiali instabili, soggetti a rapido decadimento, e si basa su tecnologie in
continua evoluzione che impongono un progressivo avvicendamento di mezzi. Effimero e riproducibile per costituzione, il video rappresenta una sfida alle istituzioni dell’arte, poiché resiste alle catalogazioni degli storici, sfugge ai canoni museali, si sottrae ai normali criteri di valutazione del mercato. Rimane un corpo imprendibile e mutante per sua attitudine genetica.

 

VIDEOARTE ITALIANA TRA MATERIA, SEGNO E SOGNO

La mostra in oggetto affronta molteplici aspetti linguistici e tematici, mescolando esponenti storici della sperimentazione italiana con artisti più giovani che hanno scelto il video quale medium espressivo. Corpo Elettronico. Arte elettronica italiana fra materia, segno e sogno è un evento unico nel suo genere, un tentativo di sintesi storica che indaga le valenze linguistiche e strutturali del mezzo, la relazione tra il linguaggio video e i materiali reali, le molteplici possibilità tematiche, narrative e sensoriali che lo strumento narrativo offre. Si passa da proiezioni monocanale e complesse installazioni interattive, attraversando spazi espositivi che sono tappe dinamiche di una vera immersione espositiva.

 


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