Madonna di San Luca. L’icona diventa multimediale




Devozione e tecnologia nella "nuova" icona della Madonna di San Luca: diventa applicazione multimediale per i non vedenti, ma tutti i fedeli la potranno "guardare", "toccare" e "ascoltare".

Icona della Madonna di San Luca


 

Fede, devozione e tecnologia si fondono per permettere ai non vedenti, ma non soltanto a loro, di "guardare", di "toccare" e di "ascoltare" la veneratissima icona della Madonna di San Luca custodita nel Santuario che domina Bologna grazie a un’applicazione multimediale. Un rilievo di nuova generazione, pensato come un oggetto “disegnato” su un sottilissimo foglio in marmo di Carrara, sarà messo a disposizione dei fedeli grazie al decisivo contributo di Mnemosyne, associazione culturale che opera nell’ambito del Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. 
La nuova icona, in realtà un’applicazione multimediale all’avanguardia, è stata presentata lunedì 3 dicembre 2012 nella Basilica di San Luca, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. L’icona è stata realizzata nell’ambito di un progetto di inclusione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, per favorire “l’integrazione delle disabilità attraverso la cultura” ed è stata finanziata per intero da Pelliconi S.p.A, grazie all’interessamento dell’Amministratore delegato Marco Checchi. L’ideazione e la progettazione sono state curate da Mnemosyne mentre la figura della Madonna è stata intagliata nel marmo da Model Idea S.r.l. di Massa. Mnemosyne ha inoltre coordinato il processo tecnico e in particolare ha realizzato la modellazione grafica del bassorilievo che rappresenta la trasposizione tridimensionale dell'icona della Madonna di San Luca. Nel complesso, i lavori sono stati diretti da Franco Faranda, coordinatore del progetto presso la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna.
 La “nuova” e accessibile Icona, con un sottile rilievo di 5 mm e riprodotta a grandezza naturale, garantirà una visione ravvicinata dell’opera, custodita in una struttura artistica, fisicamente “lontana” rispetto ai fedeli che affollano la Basilica di San Luca, al punto che non possono valutarne con esattezza le dimensioni. L’Icona è “accessibile” ed è anche un’applicazione multimediale, da guardare ma anche da toccare e ascoltare. Grazie al tatto, agli occhi e all’aiuto della parola sarà agevole ripercorrere il percorso di un’opera che segna una storia ormai lunga oltre 900 anni. L’accessibilità per i non vedenti è una delle linee guida che hanno seguito i ricercatori dell’Associazione Culturale Mnemosyne nel ricostruire l’immagine della Madonna e la fruibilità delle opere d’arte, per tutti, è un tema che li appassiona molto. “La partecipazione delle persone che presentano abilità differenti alla vita culturale – spiegano – è fondamentale. L’assistenza fisica è una necessità per sopravvivere, ma la partecipazione alle dinamiche culturali è un modo per vivere e per essere vivi”. La fruizione dell’icona non è riservata soltanto alle persone non vedenti, in quanto il rilievo tattile offre la possibilità di guardare l’immagine nella sua integrità fisica, priva cioè dei danni che il tempo ha segnato sull’Icona originaria: è stato infatti ricostruito il visto del Cristo Bambino insieme al motivo a rilievo del fondo che, sull’opera originale, si presenta lacunoso. Esplorando con le dita l’immagine i fedeli si potranno soffermare sui volti levigati nel marmo con una finitura diversa rispetto alle vesti, per consentire un’immediata percezione delle diverse aree dell’Icona.
 Sarà possibile individuare le dimensioni e la posizione della Madre e del Figlio, indugiare sulla grande mano della Madre che indica il figlio, soffermarsi sul suo volto e scoprirne gli occhi che guardano perennemente, mentre con la mano ci invita a volgere l’attenzione al Figlio, fonte della Vita. “Tutto questo – aggiungono i ricercatori di Mnemosyne - senza però avere la percezione di trovarsi davanti ad una scultura perché l’icona non propone una figura tridimensionale, ma un’immagine spirituale. Per favorire questa lettura si è scelto un rilievo bidimensionale, in pratica un semplice intaglio nel marmo. Chi guarda e chi esplora l’opera con il tatto deve essere consapevole che è davanti ad una raffigurazione della Madre di Dio concepita per andare oltre l’immagine e contemplare la luce senza tramonto dove ogni figura, suono, umana armonia diventa insignificante perché si giunge al cospetto dell’eterno”.  

 

 

Tag: Scuola Superiore Sant'Anna


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