Inizia la vera rivoluzione internet. I dati correranno fino a un tera

 

 

Possibile aumentare fino a 10 volte livelli di navigabilità dei migliori impianti attuali: in un secondo 200 milioni di chiamate voip, 15 milioni di video chiamate, 25 dvd multimediali scaricati, 300mila video ad alta definizione trasmessi in maniera simultanea

 


 

Dal laboratorio alla prima prova sulla rete commerciale del gestore Telstra, per comunicare fra Sydney e Melbourne, le due delle più importanti città australiane distanti 1000Km: i nuovi esperimenti e le ulteriori, fondamentali sperimentazioni di utilizzo reale, fuori dall’ambiente protetto del laboratorio, hanno dimostrato la funzionalità del nuovo sistema in fibra ottica che permette di navigare in rete fino a 1000Gbit al secondo, pari a 1Terabit/s, attraverso l’elaborazione ottica dei segnali e grazie a quella tecnologia avveniristica (l’Italia è in prima fila) che è la fotonica integrata, destinata a sostituire gli apparati di rete “elettronici”. L’autentica rivoluzione internet del XXI secolo comincia adesso, giorno di rientro della spedizione italiana dall’Australia, dopo quattro settimane di intensi calcoli, sperimentazioni, misure e con la certezza di un “ok, funziona”. La spedizione composta dai ricercatori dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione e della Percezione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e del Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (Cnit), in collaborazione con Ericsson e con la compagnia telefonica australiana Telstra, ritorna nel nostro Paese pronta ad annunciare, con i rispettivi partner industriali, che entro quattro anni l’infrastruttura di rete potrà essere rivoluzionata: i dati viaggeranno a una velocità oggi impensabile, se non in Laboratorio, grazie a luce e silicio, i due componenti principali della tecnologia fotonica, permettendo facilità di comunicazione per gli utenti e, soprattutto, la messa in opera di centrali e di infrastrutturegreen”, dalle dimensioni ridotte e dai consumi energetici decisamente più contenuti. Da Pisa,città italiana fondamentale nella storia dell’informatica e della rete, inizia oggi il cambiamento epocale.

Gli esperimenti e le misurazioni condotte in Australia hanno dimostrato che, perfino sulla rete commerciale esistente, è possibile trasferire le potenzialità del sistema che ha battuto il record mondiale di velocità e che è già stato sperimentato con successo sulle linee spagnole e americane. Mai finora, però, era stato utilizzato in maniera così massiva sulla rete commerciale, com’è accaduto in Australia, fra Sydney e Melbourne. Il sistema sviluppato dall’ingegnere Luca Potì, Area Leader di Hight Capacity Optical Communication dell’Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant'Anna e Responsabile di Area di Ricerca del Cnit, e dai ricercatori Gianluca Meloni, Gianluca Berrettini e Francesco Fresi sempre dell’Istituto Tecip, è in grado di decuplicare la velocità di connessione fino a 1000Gbit al secondo (1Terabit/s), raggiungendo livelli di navigabilità almeno dieci volte superiori a quelli commerciali più avanzati oggi in corso di installazione da Telstra e che rappresentano l’avanguardia mondiale.
Basterà
infatti un secondo per compiere 200 milioni di chiamate voip, 15 milioni di video chiamate, per scaricare 25 dvd multimediali, per garantire 50mila connessioni adsl a 20Mbit/s e per trasmettere in maniera simultanea 300mila video ad alta definizione. Maggiore numero di utenti con una velocità di connessione superiore e con un immediato scambio di dati e informazioni: la rivoluzione nata nei laboratori di Pisa in Italia, dopo il “varo” sulla linea fra Sydney e Melbourne, presto coinvolgerà tutta la rete commerciale. La multinazionale Ericsson, infatti, ha intenzione di investire ulteriori risorse sulla ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna e del Cnit, per completare lo sviluppo industriale del sistema in fibra ottica che, secondo le previsioni, sarà disponibile entro quattro anni.

La tecnologia per diffondere “internet del XXI secolo” si basa sulle potenzialità della fotonica integrata, una delle tecnologie chiave per sviluppare numerosi settori industriali ad alto valore aggiunto e che è considerata dall’Unione Europea una delle cinque tecnologie che favoriranno la nascita e l’affermazione delle nuove infrastrutture internet. Proprio nel campo delle telecomunicazioni, il contributo della fotonica è fondamentale in quanto permette da un lato, attraverso l’elaborazione ottica dei segnali, un’efficienza energetica più sostenibile rispetto all’elaborazione elettronica dei segnali (“green communication”), e dall’altro lato aumenta le prestazioni, garantendo maggiore velocità di trasmissione e scambio di dati. “È stata certamente un’esperienza impegnativa e importante – dichiara Luca Potì – la concorrenza a livello internazionale è stata serrata ma creatività, competenza e passione sono le nostre armi migliori. Gli obiettivi che ci poniamo per la fine dell’anno sono di raddoppiare la velocità di trasmissione e trasmettere su maggiori distanze. Siamo appena rientrati ma già pronti per la nuova sfida.”
E la nuova sfida si basa tutta sul binomio solido tra industria e ricerca che, grazie alla collaborazione tra Ericsson, Scuola Superiore Sant’Anna e Cnit, punta a consolidare il ruolo della fotonica a livello internazionale e a guida italiana. “Gli investimenti e le scelte effettuate negli anni ci hanno consentito di maturare competenze e disporre di infrastrutture uniche in Italia e certamente di avanguardia nel panorama internazionale – sottolinea Giancarlo Prati, Direttore dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione e della Percezione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – La relazione tra ambienti di ricerca e industriale deve essere sostenuta ed incoraggiata con ogni mezzo se crediamo che l’eccellenza e l’innovazione tecnologica siano la chiave per lo sviluppo del nostro Paese”.

 


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Scuola Superiore Sant’Anna www.sssup.it


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