Ontologia dei media
di Mario Costa
Edizioni postmedia books
2012
I nuovi media, dai cellulari all'iPad, non solo agiscono modificando i nostri modi di vivere, ma operano più in profondità e riescono ad alterare il senso stesso della vita e della morte. È a questa azione più sotterranea dei media che il libro rivolge la sua attenzione cercando, anche con le indicazioni provenienti dagli artisti, di rivelarla e comprenderla.
Le immagini tecnologiche, Internet, la scrittura elettronica, il telefonino, il touchscreen, la digitalizzazione del mondo che è in atto, svelano così un lato oscuro che era necessario illuminare. Il lavoro più profondo dei media non è tanto quello che essi svolgono sul piano antropologico modificando la natura dell'uomo e il suo senso di appartenenza, ma quello di alterare profondamente il significato della vita e della morte, e di decidere per noi del modo in cui affrontarle. È in questa loro ontologia, nella loro vera essenza e non in quello che essi sembrano fare per noi, che bisogna ora scavare per risalire alla superficie del nostro attuale essere nel mondo.
Mario Costa è un filosofo italiano conosciuto per aver studiato le conseguenze, nell'arte e nell'estetica, delle nuove tecnologie, introducendo nel dibattito internazionale una nuova prospettiva teorica, attraverso concetti come "estetica della comunicazione", "sublime tecnologico", "blocco comunicante", "estetica del flusso". È stato professore ordinario di estetica all'Università di Salerno (dove ha fondato e diretto Artmedia, un laboratorio permanente dedicato al rapporto tra tecno-scienza, filosofia ed estetica) e, come professore incaricato di metodologia e storia della critica letteraria e di etica ed estetica della comunicazione, ha contemporaneamente insegnato per molti anni all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" e di Nizza (Sophia-Antipolis).
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