Brescia
Fabio Paris Art Gallery
Enrico Boccioletti
Content Aware
21 gennaio - 24 febbraio 2012
La prima personale di Enrico Boccioletti prende il nome da uno dei progetti esposti, a sua volta ispirato da una celeberrima funzionalità di Photoshop, introdotta nell'Adobe Creative Suite CS5 nell'aprile 2010: il “Content Aware fill”. Il filtro consente di “correggere” un'immagine in maniera quasi istantanea, rimpiazzando automaticamente il contenuto di un'area selezionata con un nuovo contenuto ispirato al contesto circostante. Applicato sapientemente a piccole aree, il filtro consente di ridurre al minimo i tempi del fotoritocco, con esiti quasi perfetti.
Content Aware (2011 – in corso) raccoglie una serie di immagini realizzate a partire da fotografie di moda trovate in rete. Boccioletti seleziona la figura – un volto, un corpo, un abito – e chiede al programma di uniformarla allo sfondo circostante. Il gesto rimane istantaneo e quasi automatico, e il risultato non è sottoposto a ulteriori manipolazioni: l'artista si limita ad accettare il responso della macchina.
Tuttavia, l'entità della selezione sottopone l'immagine di partenza – una banale fotografia di moda – a una violenza inaudita, trasformandola completamente. Il soggetto non viene, in realtà, rimosso, ma assorbito dallo sfondo circostante, ponendosi al suo stesso livello di importanza. Spesso, nell'immagine rimane una traccia della figura originaria (una persona reale), una sorta di fantasma che resiste al proprio definitivo annullamento; in altri casi, la figura sopravvive suo malgrado, diventando mostruosa e aberrante. La sua identità si fa fluida e generica, in apparente contrasto con i titoli delle stampe, che al soggetto attribuiscono non solo un nome, ma persino un indirizzo. In realtà, queste identità così precise sono anch'esse generate automaticamente da un algoritmo, e assegnate arbitrariamente alle immagini.
La mostra è completata dalla proiezione del sito One Month Forkast (2011), in cui un'immagine statica si accompagna alla stratificazione casuale, sempre più dissonante, di decine di canzoni e tracce sonore, che iniziano in rapida successione l'una dopo l'altra e vengono riprodotte simultaneamente. L'armonia degrada rapidamente – ma in forme sempre differenti - in rumore puro.
Enrico Boccioletti (1984) frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2009 porta avanti il progetto musicale e performativo Death in Plains (DIPs), che ha all'attivo due album e il plauso di riviste prestigiose come Dazed & Confused e Vice. http://www.spcnvdr.org